Ilio Negri è stato uno dei primi, insieme a quel fantastico gruppo di grafici del dopo guerra, ad abbandonare gli schemi e a inventare un nuovo segno grafico. A capire che, per rappresentare quelle aziende che avrebbero portato il made in Italy nel mondo, bisognava abbandonare gli orpelli, i ghirigori e le bellissime illustrazioni dei cartellonisti, cui fino a quel momento erano state affidate le “reclame”, e utilizzare un linguaggio asciutto, sintetico, privo di sfumature. Partire da un concetto fortemente identitario e semplificarlo al massimo, togliendo ogni ridondanza e puntando dritto al cuore. Graffiare la memoria con un segno indelebile, destinato ad accompagnare per sempre l’idea di un brand.
Oggi tutto questo sembra scontato e in pochi sanno che, quando accendiamo lo smart-phone, gran parte di quelle icone da cui siamo investiti deve la propria efficacia agli studi di quei pionieri che hanno dettato le regole della grafica contemporanea.
Da gennaio è on line il sito ilionegri.it per approfondire quell’incredibile periodo della grafica italiana e condividere alcuni dei lavori realizzati, con l’intento di arricchirlo periodicamente con nuove pubblicazioni.