Mentre New York celebra il centenario di Alberto Burri con una retrospettiva al Guggenheim, il grande Cretto di Gibellina in Sicilia giace abbandonato. Capolavoro della land art, testimonianza muta, ma urlante di una tragedia immensa, un enorme sudario di cemento ricopre, rovina sulle rovine, la cittĂ distrutta dal terribile sisma del ’68, rispettandone le strade che solcano la collina tra volumi livellati da una colata bianca, le cui sfumature di grigio segnano il tempo che lentamente ne sgretola il corpo.
Passeggiare soli in questo luogo è un’esperienza incredibile, è impossibile non percepirne la forza, il valore del progetto, l’opera d’arte, la convergenza di storie, idee, significati, obbiettivi, testimonianze e valori. Ancora piĂą impressionante arrivarci per caso, in assenza totale di segnalazioni, spiegazioni valorizzazioni.