5 anni dopo il terremoto L’Aquila giace immobile, con le sue ferite ancora aperte, chiusa in un castello di feroci impalcature. Nei giorni di mercato il contrasto è ancora più forte. Da una parte la vitalità della gente, la fierezza, l’apertura, lo scambio. Dall’altra la prigionia, la morte assoluta che impera tra i palazzi stretti nelle cinture, violentati dalla messa in sicurezza, con le vetrine dei negozi sigillate e pietrificate per sempre nell’istante del terremoto.
mi hai fatto scendere una lacrima…
posso considerarlo un grande risultato ?
drammatico ma reale
vederlo dal vivo è un’emozione che non cancelli più