Sentirsi osservati da Valentina, camminando lungo la vecchia ferrovia tra il ponte sul Naviglio di San Cristoforo e la circonvallazione, fa un certo effetto, in qualche modo rassicurante. “Il muro che unisce”, 400 metri di murales ispirati al personaggio di guido Crepax, è una piacevole scoperta per chi ricorda quel percorso come uno dei tanti “buchi neri” di Milano, terra di nessuno tra una ristrutturazione e l’altra, tracciata da grovigli di filo spinato lungo il muro di cemento, un po’ inquietante per chi la percorre a piedi lasciandosi alle spalle la vita luccicante dei navigli, prima di varcare la soglia della zona Tortona, regno degli eventi modaioli e del design. Una bella idea quella del Municipio 6, in collaborazione con l’associazione no profit Around Richard e l’archivio Crepax, realizzata dagli artisti dell’associazione culturale We run the streets e inaugurata a gennaio 2020 con l’obbiettivo di “unire” il Mudec ai navigli e utilizzare il linguaggio fortemente comunicativo della street-art come strumento di riqualificazione urbana.